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Studio Edipo 09

testi tratti da Edipo Re di Sofocle, Edipo di Seneca,
Amleto di Shakespeare, Edipo e la Sfinge di Hofmannsthal,
Cattedrale di Carver, Edipo Re di Pasolini (sceneggiatura)

con Andrea Capaldi (Corifeo), Andrea de Goyzueta (Laio / Creonte), Sabrina Iorio (Giocasta / Sfinge), Giuseppe Papa (Edipo), Fabio Rossi - Tiresia
luci Marcello Falco
suoni e musiche Luigi Stazio
collaborazione movimenti scenici Arianna d’Angiò
video Alessandra Carchedi
assistente alla regia Francesco Panachia
progetto e messa in scena Alessandra Asuni

La leggenda del re Edipo nell’omonimo dramma di Sofocle

Edipo figlio di Laio e di Giocasta viene esposto lattante perché un Oracolo ha predetto che il figlio non ancora nato sarà il suo assassino. Edipo viene salvato e cresce come figlio di re in una corte straniera, finché incerto della propria origine interroga l’ Oracolo e ottiene il consiglio di star lontano dalla patria perché sarebbe costretto a divenire l’assassino di suo padre e lo sposo di sua madre.
La tragedia prende per materia la leggenda eroica. Essa non inventa i personaggi né l’intreccio delle sue opere, ma li trova nel patrimonio culturale comune dei Greci relativamente a ciò che credono essere stato il loro passato, l’orizzonte lontano degli uomini di un tempo. L’Edipo Re di Sofocle ha affascinato nei secoli autori teatrali, filosofi, storici, poeti, saggisti. La psicologia ha elaborato complessi con cui capire il comportamento umano, una fonte inesauribile di studi e approfondimenti, da cui far nascere il nostro Edipo.

L’ antefatto in uno spazio bianco
Rispetto alla tragedia di Sofocle abbiamo avuto l’esigenza di riscoprire l’origine di Edipo, creando così un antefatto onirico e visionario: l’Oracolo come sogno, il messaggio divino degli antichi Greci che impone il suo responso, così come nei nostri sogni l’istinto grida d’essere accolto e rappresentato. I sogni sono diventati ossessione, incubi sempre presenti nella mente.
Il nostro Edipo non soffre del complesso di Edipo perché inconsapevole e razionale nelle scelte di uomo adulto. La nostra tragedia di Edipo ha un tempo rappresentato non definito ma di volta in volta necessario alla scena e a ciò che accade.

Ombre - Indagine - Apertura degli occhi

I fase di lavoro
Ombre. È l’antefatto. Uno spazio bianco disegnato dai corpi, dalle ombre, dai respiri degli uomini che lo vivono, uomini che sviluppano la propria ossessione attraverso la relazione fisica, la ricerca dell’extracorporeo, la ricerca dell’istinto animale.
I personaggi, vivono in questo spazio mettendo in luce i loro nodi esistenziali.
Nell’antefatto i personaggi che muovono lo spazio sono: Laio - Giocasta - Corifeo – Edipo - Tiresia - Merope - Polibo
Laio, padre di Edipo. Simile a Edipo perché rappresenta il suo lato oscuro, un legame, che li attira l’uno sulla strada dell’altro. Laio è un Edipo opaco, senza luce, un essere proiettato verso la dimensione del crimine e dell’oscurità. Laio reagisce alla sua ossessione riguardo alla morte con la fuga e l’aggressione. Creatura cupa e sotterranea appare come un ombra minacciosa, una figura che lo perseguita allungando la mani dal mondo dell’ oltretomba sul figlio.
Giocasta, madre di Edipo. Ossessionata dall’abbandono reagisce con la decadenza del corpo e dell’anima fino a divenire una Sfinge, aggressiva e sola.(uno dei volti possibili di Giocasta).
Edipo, figlio. Agisce mosso da desideri e dalla forza dell’istinto per soddisfare le sue esigenze umane.
Tiresia. Uomo consapevole di aver superato la propria ossessione in quanto è, in senso ontologico. Il suo corpo danza, la sua danza è un canto per quello che è accaduto e per quello che verrà. Accoglie Edipo scrivendo con lui una pagina bianca.
Corifeo. La massa che capta il nuovo corso della storia ed è spinto dall’impulso di favorirla. Accompagna Edipo nel corso della vita, dalla nascita a…..
Merope e Polibo. Genitori (buoni) di Edipo creati dai genitori (cattivi) Laio e Giocasta ed evocati attraverso maschere.

Alessandra Asuni
Andrea de Goyzueta

galleria fotografica Studio Edipo 09