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Voci e suoni per il Natale 2008 Concerto di Natale a cura di Roberto De Simone

Suite da “Lo Vommaro a duello” di Roberto De Simone

 

Lo ’ngaudio – (Le nozze) di Igor Stravinsky
ed. Chester Music - revisione in lingua garganica di Roberto De Simone

Funzione del Centenario di Roberto De Simone

con Giovanni Mauriello, Antonella Morea, Raffaello Converso, Marina Bruno, Renata Fusco, Michela Latorre, Marco Innamorati, Biagio Abenante, Paolo Romano, Enrico Vicinanza, Antonio Marotta, Fiorenza Calogero, Matteo Mauriello
pianisti Alexandra Brucher, Lino Costagliola, Giovanni Imparato, Domenico Napolitano
ensemble strumentale Gianfranco Borrelli, Franco Cardaropoli, Luca Cipriano, Raffaele Di Fenza, Giulio Fazio, Antonio Gambardella, Umberto Leonardo, Antonio Mambelli, Leonardo Massa, Dario Mennella, Andrea Paone, Mario Vorraro
coro Ensemble Vocale di Napoli diretta da Antonio Spagnolo
direttore Renato Piemontese
musiche Roberto De Simone
assistente musicale Mariano Bauduin

Roberto De Simone propone per il concerto Voci e suoni per il Natale 2008 allestito in esclusiva per le festività natalizie, con l’intento di proseguire il suo lavoro di rielaborazione dei materiali popolari e del teatro musicale.
“La Suite da Lo Vommaro a duello” si compone dei materiali musicali già presenti nello spettacolo “Lo Vommaro a duello” e qui riorganizzati in una suite-spettacolo che ne bilancia la funzione propriamente popolare e quella più nettamente colta, attraverso un riflettersi di immagini e suoni, specchio di rimandi di cui lo stesso Stravinsky si interessa nella sua produzione musicale. Per intenderci, in consonanza con Umberto Eco, il passato ci sta sulle spalle, ci ricatta, checché ne dicano le avanguardie, e, pur consapevoli di un’innocenza perduta, affidandoci all’ironia – motore primo della nostra migliore tradizione – non ci sottraiamo all’erotismo, guitto, se volete, di esercitare il mestiere del teatrante per il piacere di coitare attraverso la lingua, il corpo degli attori, le corde dei violini, lo spazio scenico, e l’umore del pubblico che in tali elementi può specchiare la sua presenza, storica o metastorica, as you like it.
Ne “Lo ‘Ngaudio” ovvero “Les Noces” di Igor Stravinsky, Roberto De Simone attiva una versione ritmica chiaramente riferita a un mondo popolare e barocco, e ancora più specificamente, alla cultura delle zone garganiche e delle antiche feste contadine per la giovane sposa che va all’altare: simbolo di un rigenerarsi del tempo e della natura stessa; le nozze popolari avvenivano quasi sempre di maggio, periodo di calenda.
Infine, Funzione del centenario, usando il termine Funzione ci si riferisce a un valore simbolico campano, col quale i devoti di S. Maria dell’Arco designano un elaborato rito penitenziale su ritmi oscillanti tra la marcia, il bolero e la tarantella. Quindi, alle orecchie di un odierno ascoltatore, La funzione dei cent’anni, appare come lo scorrimento algido di fotogrammi sonori sovrapposti cubisticamente a moduli stilistici di definizione storica, assistendo a una marcia di fantasmi, a una danza macabra, a una parata di reclute, di sergenti, di capitani, falciati nel fior dell’età, i quali pur rivendicano una melanconica identità storica, un essere morti nella logica emotiva del loro tempo, nell’uniforme militare imposta alla loro gioventù perduta. In conclusione, la composizione musicale prende l’aspetto di un drammatico ex-voto, di una sacra rappresentazione in cui, a mo’ di polittico, ricorre metastoricamente l’inaudita Storia degli ultimi cento anni.