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Il re muore

di Eugène Ionesco

con Andrea de Goyzueta, Francesca De Nicolais, Giovanni Del Monte
suono Camera
aiuto regia Luigi Morra
regia Pino Carbone
una produzione: Solot Compagnia Stabile di Benevento, o.n.g. Teatri, Etérnit
in collaborazione con Tourbillon Teatro, Teatro Stabile di Napoli

debutto > 31 marzo 2011
Teatro Stabile di Napoli - Sala Ridotto

La natura del testo è racchiusa in una definizione espressa dall’autore: “Non ho mai capito la differenza tra comico e tragico. Essendo il comico l’intuizione dell’assurdo, esso mi sembra più desolante del tragico”. Nell’opera di Ionesco è l’umanità a confrontarsi con se stessa.  L’uomo che si interessa agli uomini. Questo è anche il lavoro o l’attività principale di ogni artista, qualsiasi sia il linguaggio, la forma d’arte praticata e scelta. Questo è il processo creativo. Da qui, un lavoro, e di conseguenza una messa in scena, dove il presente è l’unica salvezza, dove bisogna avere la capacità di essere lungimiranti senza anticipare le soluzioni. Il processo creativo come storia da raccontare. Un luogo protetto dove si tenta la vita, mentre fuori ci sono avvenimenti che spaventano. Dove il divertimento, la fatica, le emozioni, il ragionamento, la passione, convivono e diventano una storia, una trama, un prodotto, uno spettacolo. I corpi interagisco, le personalità si relazionano, gli uomini si stupiscono l’uno dell’altro e diventano fragili.  “Il re muore” è l’uomo che cerca di affermare a tutti  i costi la sua esistenza, che riesce a trovarsi e riconoscersi quando sembra troppo tardi, quando ha la sensazione di fine. Il re, come un animale ferito, morente, urla ordini e rimproveri ad un regno sordo, distratto, quasi del tutto svanito. I pochi rimasti nell’improbabile sala del trono conservano, in un gioco a tratti infantile, il loro ruolo di sudditi. Dentro al castello mentre fuori tutto sta svanendo. Ed è proprio questo che si sforzano di raccontare, di comunicare a chi li guarda e li ascolta. Gli attori considerano il pubblico come chi è dentro quel luogo “protetto”, mentre fuori c’è un regno in disfacimento. Un re, un uomo, un artista impietosamente nudo, rimane disperatamente attaccato alla vita.

galleria fotografica Il re muore